Descrizione
La bellissima città di Riace è nota in tutto il mondo per i suoi straordinari Bronzi, ma in realtà questa località calabrese ha una storia molto più antica e delle profonde origini che senza ombra di dubbio meritano di essere conosciute.
Il primo documento che parla dell'esistenza di Riace è del 1562, in riferimento alla morte del riacese Cristoforo Crisostomo e della sua probabile proclamazione a Santo. Pur ricadendo nel territorio della Magna Grecia, infatti, non è stata ritrovata alcuna prova dell'esistenza di Riace fino a tutto il periodo normanno (1059-1194), svevo, oppure angioino (XIV sec.)
Ciò non toglie che in passato tutta la città fosse abbracciata da una possente cinta muraria, che a sua volta possedeva tre porte di accesso: la Porta di Santa Caterina, la Porta di Sant'Anna e la Porta dell'Acqua.
Per molti anni, grazie alla presenza di miniere di ferro e di argento, Riace visse un periodo di interessante splendore che si attenuò tra il 1647- 48, quando una serie di cruenti episodi, omicidi, saccheggi, rallentarono il suo brillante sviluppo (ma senza cessarlo).
Fu così che, nel 1773, nella località di Riace Marina venne edificata la bellissima Cappella di San Biagio, che è oggi Monumento Nazionale e simbolo del fatto che questa località era abitata anche nel XVIII secolo. Dieci anni dopo, purtroppo, ci fu un tremendo terremoto, ma anche questo non fermò la crescita della località:
- Nel 1815 venne istituita la scuola pubblica;
- Nel 1818 gli abitanti di Riace erano 1062;
- Con il crollo dei Borboni, Riace divenne uno dei comuni dell'Italia meridionale.
Fino ad arrivare alla storia più recente, periodo in cui Riace dovette inevitabilmente avere a che fare con i problemi dell’epoca, come il brigantaggio, i moti reazionari, l'emigrazione, le guerre mondiali e il fascismo.
Il 1972 fu invece l’anno della svolta, ovvero quando vennero ripescati in mare due capolavori della scultura ellenistica, oggi conosciuti come i Bronzi di Riace, che hanno regalato alla città una fama internazionale.
