Descrizione
I misteri che avvolgono i Bronzi di Riace verranno mai svelati del tutto? Alcuni sicuramente sì, mentre altri, probabilmente, no e il motivo è piuttosto semplice: con il passare del tempo gli studi e le scoperte fanno sempre emergere informazioni in più, alcune delle quali aprono scenari completamente nuovi e inaspettati. È il caso dell'ultima scoperta che proviene dal Wadsworth Atheneum Museum of Art in Connecticut, negli Usa: è stata scovata quella che si ritiene essere la copia della statua A, che potrebbe rivelarsi una fonte di informazioni cruciali sulle origini dei celebri guerrieri.
La scoperta rivoluzionaria
Nell’ormai lontano 1916 nelle acque del fiume Tevere venne rinvenuta una copia antica del Bronzo A, che in seguito fu acquistata dal magnate americano JP Morgan, il quale la donò al museo americano suddetto.
Essa, ancora oggi, raffigura uno dei due famosi guerrieri scoperti al largo delle coste di Riace, ma nonostante questo per anni è praticamente rimasta inosservata. Tutto è cambiato con l’arrivo del professor Daniele Castrizio, eminente studioso e docente di Numismatica Greca e Romana all'Università di Messina, che ha deciso di approfondire le ricerche sulle possibili riproduzioni antiche dei Bronzi.
Stando alla sue indagini, questa copia confermerebbe una delle sue teorie più discusse, ovvero che i Bronzi furono realizzati ad Argos, come suggeriscono le tecniche di fusione, per poi essere trasferiti a Roma. Il motivo? Secondo il professore sarebbero potute servire per decorare importanti edifici pubblici o privati.
Si tratta di un’ipotesi che non è assolutamente da sottovalutare, perché il passaggio da Roma a Costantinopoli e il successivo naufragio nei pressi di Riace rimane una delle possibilità più accreditate per spiegare come questi capolavori antichi siano giunti in Calabria.
Il futuro della ricerca
Se il collegamento tra questa statuetta e i due magnifici Bronzi di Riace dovesse essere confermata, ci troveremmo di fronte a una scoperta rivoluzionaria: non si tratta di una semplice riproduzione, ma di un'opera che fornisce dettagli importantissimi sulla tecnica di fusione e sulla raffigurazione del guerriero con l’elmo.
Tale scoperta, quindi, ci proietta in una vera e propria nuova fase di ricerche, al punto che il professore continuerà a indagare sui legami tra Roma e Argos e sul possibile destino degli altri tre guerrieri del gruppo statuario originario.