Descrizione
Ad Alberto Angela, paleontologo, divulgatore scientifico, conduttore televisivo, giornalista e scrittore italiano, è stata recentemente consegnata la Laurea Honoris Causa in Scienze Forestali e Ambientali presso l’Università Mediterranea di Reggio Calabria. E, durante la conferenza stampa che ha preceduto la premiazione, Angela ha esaltato la bellezza e l’importanza dei nostri straordinari Bronzi di Riace.
Le parole di Angela sulla storia dei Bronzi
Le prime parole del noto divulgatore scientifico sono state dedicate alla storia dei Bronzi di Riace. Alberto Angela ha infatti sottolineato che: “la Calabria è terra di tesori e non è un caso che ci siano i Bronzi. L’ipotesi che siano stati gettati in mare in un estremo tentativo di evitare che la nave che li trasportava potesse affondare è solo una delle ipotesi presenti. Io nel mio libro non sposo un’ipotesi particolare, una però la percorro: dico che non si tratta di un naufragio perché non ci sono resti di un relitto, c’è qualche tipo di meccanismo che non possiamo spiegare ma è avvenuto”.
Ha poi continuato raccontato la bellezza di questi antichi eroi: “Molto interessante la fattura di questi Bronzi che rappresentano la Calabria, terra al centro del Mediterraneo, al centro di cultura e delle civiltà. Questi capolavori potrebbero stare ad Atene, invece stanno qui e rappresentano la bellezza del Mediterraneo. I Bronzi di Riace sono degli ambasciatori che ricordano che apparteniamo tutti alla stessa cultura“.
Per Angela i Bronzi di Riace respirano
Alberto Angela non si è di certo tirato indietro nel raccontare le emozioni che ha vissuto osservando i due Bronzi di Riace: “ Venendo all’Università siamo passati dal luogo in cui io ho visto per la prima volta i Bronzi di Riace in fase di restauro. È stato emozionante vedere le ciglia. Invito tutti ad andare a vederli, si ha la sensazione che siano persone vive, non sono pezzi di metallo. Sembra che respirino, ti guardano, sono felici. Ricordo quel momento che resterà per sempre scolpito nella mia memoria. Mi piacerebbe ritornare a quella sera in cui questi Bronzi, di notte, in una Reggio Calabria addormentata sono stati portati in una sorta di corteo, non funebre, di rinascita, e poi posizionati con mille cautele.”
Il divulgatore scientifico ha poi esaltato l’importanza e la profondità della cultura italiana: “Vederli ti fa capire la grandezza del nostro passato. Gli altri paesi non hanno tutto questo, abbiamo 3000 anni di civiltà che ci consigliano all’orecchio, la saggezza che noi abbiamo e altri non hanno avuto la fortuna di avere. I Bronzi rappresentano questo: alziamoci e ricordiamo che abbiamo una cultura. La nostra identità culturale è fatta da 1000 nazioni, ma proprio l’identità culturale di queste 1000 nazioni del passato ci aiuterà ad affrontare un futuro che non sarà facile“.