Nuove campagne di scavo archeologico subacqueo a Riace

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Al via la nuova campagna di scavi archeologici subacquei che potrebbero portare alla luce antichi tesori legati alla storia dei Bronzi di Riace

Data:

14 Marzo 2024

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È passato circa mezzo secolo dalla scoperta dei magnifici Bronzi di Riace, uno dei più importanti ritrovamenti archeologici mai avvenuti nel nostro Paese. Era il 16 agosto 1972, e da quel giorno la storia di questo borgo calabrese è completamente cambiata.

Delle statue straordinarie che, da quando sono tornate alla luce, sono fonte di numerosi misteri. Non a caso, nell’ottobre del 2023, nelle stesse acque limpide sono stati avvistati altri tesori antichi, grazie al lavoro svolto dallo scrittore e appassionato di archeologia subacquea Giuseppe Bragò: nuovi reperti che potrebbero essere collegati al ritrovamento dei due guerrieri greci, che oggi sono gelosamente custoditi nel Museo Nazionale di Reggio Calabria.

Tra i reperti individuati hanno attirato particolarmente l'attenzione una pupilla in bronzo completa di iride del V secolo a. C. appartenente a una statua a grandezza naturale, e alcuni elementi di costruzione navale, poiché hanno dato il via a una serie di interrogativi su un eventuale collegamento con la storia dei Bronzi.

Il Sindaco di Riace, Antonio Trifoli, ha quindi deciso di far partire una nuova massiccia campagna di ricerche nell’area del ritrovamento dei due Bronzi, anche perché recenti studi sostengono che ci possa essere un gruppo di 5 statue affondate con la nave che da Roma era diretta verso Costantinopoli.

Il programma di lavori si svolgerà fino al 27 marzo e gli scavi saranno condotti insieme ai carabinieri del nucleo subacquei Messina. Durante questa fase sarà vietato navigare, ancorare e sostare con qualunque unità, praticare la balneazione, effettuare immersioni, pesca e qualsiasi altra attività connessa con l’utilizzo del mare.

Tali scavi seguono e completano quelli iniziati nel 2022, e saranno diretti dalla funzionaria della soprintendenza Abap responsabile del settore, l'archeologa Alessandra Ghelli.

La speranza, quindi, è che questa nuova campagna di indagini archeologiche subacquee possa riportare alla luce ulteriori reperti antichi, proprio dalla stessa zona da cui emersero i Bronzi.

Non resta che attendere per conoscere, eventualmente, un nuovo ritrovamento sensazionale che, come ha sottolineato il primo cittadino, potrebbe essere l’occasione per creare un’area archeologica fruibile dai viaggiatori. Si tratterebbe di una vera e propria tappa turistica per i visitatori dei Bronzi, con lo scopo di valorizzare, a livello turistico ed economico, le meraviglie di Riace e di tutta l’alta Locride.

Ultimo aggiornamento: 14/03/2024, 17:25

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